Workshop di Meditazione Espressiva

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Regala a te stesso o ai tuoi cari l’esperienza della Meditazione Espressiva e cogli i suoi benefici e tecniche per gestire lo stress.
8 Appuntamenti settimanali con il tema “Le Emozioni”, inizio 6 Febbraio ore 21 online

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La Meditazione

L’igiene mentale:

La meditazione è uno strumento per arrivare alla conoscenza della mente, la sua natura è familiarizzare con essa per poi svilupparla, modularla, e condurla in una direzione voluta, desiderata. Direzionarla in ciò che è positivo per la mente e allontanarla da ciò che è controproducente per la mente.
La Meditazione Espressiva è una pratica di d’igiene mentale. Riconosciamo, abbracciamo e infine ci liberiamo dalle tensioni e dallo stress permettendo che tutto emerga attraverso il segno e la meditazione allargando gli spazi e la distanza tra noi e ciò che sentiamo, ciò che viviamo.
La Meditazione Espressiva ci permette di sperimentare e conoscere la mente attraverso la nostra creatività, responsabile di ogni esperienza che facciamo.

La consapevolezza:

Per ottenere la conoscenza della mente il nostro obiettivo primario è sviluppare la consapevolezza, l’ascolto, la presenza mentale attraverso osservazione e distanza.
Con la Meditazione Espressiva ci concediamo tempo e spazio per creare il dialogo con la nostra creatività universale, per far riflettere tutto il nostro mondo sommerso in un luogo protetto. Attraverso la pratica della meditazione troviamo spazio per le infinite possibilità che abbiamo e allarghiamo questo spazio di consapevolezza permettendo l’ascolto e l’osservazione del interiore senza il completo assorbimento di esso e senza giudizi.

L’Arte

Dinamicità:
L’arte è un ottimo mezzo nei confronti della meditazione perché ci permette di esteriorizzare e di non stare fermi essendo dinamica e gestuale. Ci permette di rimanere in azione, ancorarsi nel presente per non perdere il filo della concentrazione e seguire il flusso naturale creativo innato in tutti noi.
Senza condannare pensieri, emozioni e disagi l’arte ci permette di dargli spazio attraverso la gestualità esteriorizzando il nostro profondo che riflette sulla carta e nello spazio. Creare è un’azione dinamica che ci tiene in costante contatto con la realtà.

Il confronto:
Un’altra cosa che la meditazione seduta non è in grado di darci è il confronto. L’arte è un linguaggio universale che permette un vero e proprio confronto con il risultato visibile della nostra meditazione. Senza necessitare di parole o spiegazioni. Senza verbalizzare. Creando forme e colori esprimiamo ogni nostro condizionamento culturale, emotivo e personale. Ogni esperienza del presente e del passato riflette nel gesto e nella forma espressiva in maniera organica in tutto il processo della creazione. Possiamo quindi scoprire molto, semplicemente osservando il nostro disegno. Avendo dei risultati visibili e la possibilità di un auto confronto creiamo un dialogo che ci permette di entrare in contatto con le nostre parti profonde imparando ad ascoltarli sospendendo il giudizio.


Preliminari di meditazione

La consapevolezza:
Letteralmente meditare vuol dire concentrarsi. In questo spazio ci concentriamo su quello che succede dentro di noi.


La vita di oggi è abbastanza frenetica. Raramente troviamo spazio e tempo per fermarci e riflettere. E spesso quando ci guardiamo dentro troviamo un mondo sommerso e sconosciuto ed è proprio per questo che cerchiamo di evitare i confronti con l’interiore scappando nelle valvole di sfogo e nei vizi. Cosi facendo accumuliamo tensioni invece di guardare, accogliere, e lasciar andare per liberarci e per stare più leggeri.
Per ottenere una conoscenza della mente e per vivere al meglio la nostra vita il nostro obiettivo primario sarebbe sviluppare la consapevolezza, l’ascolto, la presenza mentale attraverso l’osservazione e la distanza. La distanza nel processo dell’espressione meditativa è simile a quella dell’obiettivo fotografico. Ogni obiettivo possiede la “distanza minima di messa a fuoco” superata la quale perdiamo la chiarezza dell’immagine. Tradotto nella lingua della pratica meditativa come mindfulness oppure semplicemente consapevolezza. È quel strumento che ci  permette di riconoscere i nostri soggetti per poterli successivamente elaborare. 


Benefici iniziali:

Importante sottolineare che ogni istante che riportiamo l’attenzione al corpo, al respiro, al momento presente, coltiviamo e sperimentiamo immediatamente i risultati di queste azioni. Diventiamo più calmi, più consapevoli e più autentici con noi e il mondo intorno. Visto che la nostra natura è quella alla ricerca di benessere. A volte ci basta soltanto osservare il nostro flusso mentale, emotivo e in risultato a questa osservazione possiamo notare subito un effetto calmante. 
La nostra felicità è solo nostra e di nessun’altro e siamo gli unici responsabili per essa. Nessun oggetto, persona e in grado di darci felicità e soddisfazione a lungo termine. E tutto transitorio. Tutto finisce, tutto si esaurisce, tutto cambia. L’unico terreno fertile per la serenità da coltivare e dentro di noi, è il terreno della mente.
 Attraverso la meditazione e l’arte possiamo iniziare a conoscere questo terreno, a familiarizzare con esso e cogliere immediatamente i suoi benefici ma soprattutto coltivarli per una crescita personale e benessere a lungo termine.

L’abitudine:
La meditazione è un igiene mentale, serve creare un abitudine per tenersi puliti interiormente.
La consapevolezza, l’osservazione e l’ascolto sono però delle qualità che vengono coltivate con il tempo e con molta pazienza. Bisogna imparare anche ad essere gentili e avere comprensione per se stessi. Come ogni attività, c’è un inizio, una conoscenza, una fase di famigliarità e poi con molta costanza arriviamo all’abitudine. E sicuramente ci deve essere lo sforzo, ma uno sforzo comprensivo, gentile. Imparare un’abitudine e un lavoro di tutti i giorni e come ogni altra forma di igiene, la meditazione richiede costanza e buona motivazione.

L’immagine mentale:

L’arte innanzitutto parte nella mente. L’arte e un processo mentale con il quale immaginiamo, sperimentiamo e concepiamo, muoviamo e riproduciamo, processi innati in ognuno di noi. Tutto questo avviene attraverso immagini nella nostra mente. Queste immagini sono il frutto di una mente consapevole o inconsapevole, ma in ogni caso sono parte continua della nostra elaborazione della realtà. Ogni cosa che concepiamo nella mente crea immagini. Un’intenzione ha bisogno di immagini. “Stasera voglio mangiare le patate al forno.” Qual è la prima cosa che immaginiamo qua? Le patate al forno. “Domani andiamo al mare?” Il mare appare subito. Se dicessi la parola mela, nella mente comparirà all’istante l’immagine di una mela. Questa è pura visualizzazione, un processo creativo nel quale evochiamo un’immagine nella nostra mente sin dalla nascita come strumento per imparare a stare nel mondo. La natura dell’immaginazione e l’azione ( immagine – azione ).  Ogni pensiero è un’immagine, un’opera artistica perché crea effetti su di noi e condiziona le nostre azioni. Cambia il modo in cui percepiamo il presente, cambia il nostro atteggiamento e condiziona tutto ciò che viviamo. Ogni pensiero muove in qualche direzione il nostro atteggiamento e quindi diventa “l’artista” e la nostra esperienza successiva diventa così il “quadro” che viviamo, osserviamo e sperimentiamo. Tutto inizia nella nostra mente e di conseguenza riflette nelle azioni che compiamo e nei risultati che cogliamo. Ogni sentimento viene percepito anche dal corpo.

 Nella Meditazione Espressiva andiamo ad indagare, interrogare, conoscere e modulare tutte queste immagini mentali, responsabili per il modo in cui percepiamo la realtà. Ci serviamo dell’immaginazione per lo studio del interiore e questo produrrà in modo spontaneo un’altra immagine, che permette il confronto con il vissuto e la pratica meditativa. Con la consapevolezza nel processo della Meditazione Espressiva impariamo a trasformare e modulare in base alle nostre esigenze queste immagini usando l’arte come metodo basilare, innato e preistorico.


Note sulla Consapevolezza:
non è pensiero: essere consapevoli non vuol dire pensare o essere introspettivi. Se si pensa non si riesce ad essere consapevoli; la consapevolezza è l’esperienza diretta di ciò che accade senza passare per il pensiero.
non è concentrazione: la concentrazione è attenzione focalizzata sul punto che si sta analizzando escludendo tutto il resto.
non è valutazione ma assenza di valutazione e di giudizio, la consapevolezza è osservazione senza giudizio.
non è tensione; non richiede sforzo, non c’è niente in essa che richieda sforzo.
non è spirito di osservazione: non ha bisogno di una ricerca intenzionale. La consapevolezza è esser presenti a noi stessi.
non è un concetto, non possiamo quindi esprimerla a parole, né tanto meno con concetti dualistici; non è teoria da studiare, non richiede particolari comportamenti: si raggiunge con l’osservazione di noi stessi fino a scoprire la nostra vera natura.
non è erudizione, non può quindi essere approfondita con la mente perchè è al di là della mente stessa.
non esiste come qualcosa di concreto: benché risplenda direttamente, non può essere osservata, altrimenti sarebbe un oggetto; benché esista dappertutto, non la si comprende; non ha un’immagine come supporto, ed è svincolata dalla mente: è l’essenza di noi stessi.
non è una cosa determinabile, non è neppure nulla: è la piena coscienza di ciò che realmente siamo, al di là di qualsiasi concetto mentale.
non esiste all’esterno, ma in noi stessi; riguarda il nostro stato primordiale, la nostra natura intrinseca: è la natura originaria della nostra coscienza al di là della distinzione fra causa ed effetto, cambiamento e morte.
non è un luogo di felicità: è al di là dei concetti dualistici di felicità e dolore.
è pura limpidezza priva di movimenti: essa conosce ogni cosa in modo chiaro ma senza alcun concetto; in essa ogni cosa appare chiaramente, ma priva di un’esistenza separata.
è conoscenza: la conoscenza porta responsabilità; ma vogliamo veramente la responsabilità? Anche se la gabbia è aperta, vogliamo veramente uscire??
La consapevolezza è comprensione dell’impermanenza
è la visione del cambiamento dei fenomeni senza partecipare ad essi
è l’osservazione della natura fondamentale di ogni fenomeno.. tuttavia non è concettuale
è nuda, cioè senza pensiero, non è condizionata da opinioni, semplicemente osserva le esperienze così come sono senza alterarle..